La
denominazione del genere ‘iris’ deriva dal termine greco che significa
‘arcobaleno’; nella mitologia greca, era personificato dalla dea Iris, messaggera
velocissima degli ordini celesti, soprattutto di Era (o Hera), che consegnava
agli dei e agli uomini scendendo e risalendo gli arcobaleni dal Monte Olimpo a
terra e nelle profondità terrestri e marine. Secondo alcune interpretazioni,
l’arcobaleno stesso era invece tracciato dal cammino di Iris. Figlia del dio
marino Taumante e della ninfa oceanina Elettra, sorella delle tre mostruose
Arpie donne-uccello, Iris era raffigurata come una bella e radiosa giovane
donna con o senza ali sulle spalle e ai piedi, con le vesti svolazzanti dalle
evanescenti sfumature luminose dell'arcobaleno, mentre era di corsa o in volo,
portando a volte in mano il caduceo (il ramo di ulivo che connotava gli araldi
in attività). Questa dea greca accompagnava le anime delle donne defunte ai
Campi Elisi, motivo per cui gli iris viola venivano posti dai greci sulle tombe
delle loro famigliari.
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